Tiziana Ciampolini, Valentina Noya, Eliana Lattes, Paola Caccia, Michela Barosio, Marina Massimello, Sabrina Sartorio, Samia Ben Amor, Sara Bergamo, Lucia Biancotto, Carolina Cappa, Elena Carpignano, Serena Dentico, Daniela Guidetti, Federica Matteoli, Caterina Morena, Sara Negarville, Maria Cristina Oggero, Barbara Spezzini, Paola Stringa e tutte le donne candidate con ‘Torino Domani’ nella coalizione del centrosinistra a sostegno di Stefano Lorusso sindaco: una riflessione che pone realmente le donne al centro di una politica cittadina costruttiva e propositiva.

È guardando i volti delle donne che piangono straziate di fronte ai loro bambini e i loro uomini morti all’aeroporto di Kabul che diciamo che non ci interessa il chiacchiericcio quotidiano sulle elezioni che ha perso la dignità minima per essere chiamata politica

È guardandoci negli occhi tra donne che credono profondamente nei valori della sinistra, che esprimiamo la nostra avversità per ogni forma di fascismo, razzismo, omofobia, classismo, per ogni forma di esclusione. 

Noi che sappiamo bene che la negazione del femminile è la madre di tutte le esclusioni. 

Noi che conosciamo bene il bisogno di mettere al centro della politica la capacità costruttiva e non quella mortifera della lotta per il potere. 

Non accetteremo che la nostra città –  con la sua storia legata ai diritti, al lavoro, alle politiche sociali innovative, alle comunità operose, creative e generose –  possa avere come riferimento un gruppo politico che ha un leader sostenuto dalla destra populista, sovranista, che vuole una società chiusa, che svalorizza l’alterità e demonizza le minoranze. 

Lotteremo con tutte le nostre forze anche contro l’immiserimento della politica, incapace di farsi servizio, priva di progetti e orizzonti.

Lavoreremo alacremente per una politica che si faccia carico in modo prioritario della condizione di vita delle persone che soffrono, che faticano, che si trovano a ricostruire i propri progetto di vita dopo questo lungo tempo di crisi. 

Abbiamo di fronte una formidabile questione sociale da risolvere che deve essere affrontata con chiarezza e determinazione da forze politiche, associazioni, organizzazioni, unite per la democrazia e per i diritti pur in compresenza di opinioni diverse e anche contrapposte, senza alcuna preclusione: tale eterogeneità non è un elemento di debolezza ma di ricchezza. 

Noi di sinistra ci assumiamo la responsabilità di esserci divisi: 

noi donne stiamo mettendo in campo tutte le nostre energie perché non sia più cosi. Siamo certe che gli uomini faranno lo stesso. 

Non vogliamo che la città ceda alle lusinghe di una destra pericolosa per i valori fondanti della democrazia.

Ci candidiamo  per mettere a servizio della città le nostre competenze affinché accoglienza delle diversità, inclusione, coesione sociale e sviluppo economico e ambientale siano al centro delle scelte, senza mezze misure.  

Per questo tireremo fuori il meglio di noi rispetto a visione, creatività e concretezza per guidare le trasformazioni necessarie, per far evolvere il conflitto in confronto,  ricucire strappi e disconnessioni. 

Saremo capaci di coinvolgere con trasparenza le donne e gli uomini che hanno a cuore lo sviluppo della città nel suo ridisegno strategico, nell’individuazione delle priorità per i cittadini di cui conosciamo i bisogni, perché siamo impegnate nella comunità, nelle associazioni, nei quartieri, nelle cooperative, nelle imprese, nelle pubbliche amministrazioni.  

Saremo capaci di animare il corpo sociale che adesso si ritrae, perché sia disponibile a scegliere e a riconoscere ciò che è importante e cosa no. 

Saremo capaci di ricordarci che veniamo da angolature diverse della sinistra ma abbiamo una profonda storia comune: una storia di partecipazione e di dibattito pubblico, di lotte per  la giustizia sociale, per il lavoro, per la salute, per l’istruzione, per la cultura per la ricerca. Abbiamo una storia di impegno per le politiche e le istituzioni pubbliche, per l’accoglienza, la solidarietà, la gratuità, la diffidenza verso il paternalismo e la  beneficenza. 

Per questi valori e per amore della nostra città  sapremo costruire l’unità  necessaria perché Torino resti ancorata ad essi e alla sua identità di città giusta, solidale, inclusiva,  generosa, realistica.