di Gruppo Giovani Torino Domani

Il Pride non è solo musica e coriandoli, bensì un movimento di liberazione, una manifestazione di orgoglio identitaria. È il giorno dell’anno in cui la città accoglie la diversità e la celebra come valore, superando gli stereotipi e i pregiudizi.

A causa di un cavillo burocratico Torino è stata privata di uno spazio necessario: annullare la celebrazione di Torino Pride significa ritenere non meritevoli le istanze e l’identità della comunità LGBTQI+ e negare ai cittadini la possibilità di vivere una giornata di accettazione, inclusione ed uguaglianza, ma soprattutto, di far sentire la propria voce.

È quindi inaccettabile che Torino, in un momento storico come questo – pensiamo al Ddl Zan, maldestramente rimandato nella calendarizzazione parlamentare – rinunci al corteo settembrino. La città non può chiudere gli occhi, stare in silenzio e rimandare – ancora una volta – il Pride. Torino non deve lasciare indietro nessuno.